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Perrero
La viroun 'd la Baiso
Una passeggiata tra i luoghi del lavoro, dell'incontro e della fede di una borgata alpina
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Toponimi
Borgata
Percorsi
Istruzioni percorso
- Difficoltà: T [Turisti]
- Località di partenza: la Gléizo, il tempio valdese di Maniglia, sulla strada provinciale SP259
- Quota di partenza: 1120 m
- Quota massima: 1160 m
- Dislivello salita totale: +40 m
- Lunghezza percorso: 1,5 km
- Tempi percorrenza: 30 min
- Periodo consigliato: tutto l'anno
- Strutture di ristorazione e/o di pernottamento: Ristorante al Palazzetto - Borgo Colonnello Pettinati, 10; B&B Il Girasole - Borgata Moliera, 3; B&B Serpillo - Borgata Saretto, 8.
- Cartografia supplementare: Fraternali 1:25000, n. 5 Val Germanasca-Val Chisone
Allegati
Descrizione percorso
Il percorso si snoda lungo la borgata la Baiso, compresa nell’ex comune censuario di Maniglia che nel 1928, insieme agli ex comuni di Bovile, Chiabrano, Riclaretto, Faetto, San Martino e Traverse, è stato unificato nel comune di Perrero, localmente chiamato lou Prìe. Il tracciato ha inizio presso la Gléizo, il tempio valdese di Maniglia, che si trova di fronte a lou Semëntéri (il cimitero) della borgata; da qui si imbocca un ripido sentiero che conduce all’area di pascolo ovino; sulla sinistra si può osservare una costruzione nei prati di Sèr Garant, adibita a caseificio. Dopo un breve tratto dove il fondo selciato riporta indietro di secoli e ricorda quale cura e attenzione si dedicasse al territorio e alle sue vie di comunicazione, grandi e piccole che fossero, si raggiunge lou Bric Faouvét, punto panoramico con vista sull’abitato della borgata la Baiso, suddivisa in due nuclei, la Baiso ’d Sai e la Baiso ’d Lai. Da qui si dipartono i sentieri che conducono ai vicini Louréns e Sarét e, se le condizioni meteorologiche sono favorevoli, si possono apprezzare a ovest la cima della Vérjo, lou Truc Pineirol e l’Eiminal, che raggiungono la quota di 3000 metri.
In seguito si lascia la mulattiera e si scende su un sentiero che riconduce alla borgata attraverso piccoli appezzamenti terrazzati, in gran parte occupati da arbusti. Percorrendo la Vio Vëllho si potranno osservare lou Foùërn ("il forno") e lou Bachas ("il lavatoio)", elementi costruttivi essenziali per la vita della borgata, in tempi in cui la panificazione era un rito collettivo che si svolgeva una o due volte all'anno e le abitazioni erano prive di acqua corrente; nella medesima area si trovano diversi campi un tempo coltivati soprattutto a patate, ora incolti e lasciati a prati oppure invasi dal bosco (lou Corn, lou Fournas, la Baricholo, lou Champ 'd la Porto, l'Ort da Magistre, lâ Bara 'd lâ Fillha, Pra Freirìe, la Courìëro) oltre alla radura di lou Bachas Vélh, il vecchio lavatoio in cui veniva addotta l’acqua da Coumbo Gourin mediante una canalizzazione ad uso irriguo. Giunti in prossimità di Pra Freirìe, un tempo prato e ora bosco, si scende sulla strada provinciale SP259, chiamata localmente la Vio Novo, apprezzabile per i muri di contenimento risalenti agli anni della Prima guerra mondiale, e si ritorna verso l’abitato. Sulla sinistra si possono osservare altri appezzamenti (la Quicharìo, la Ramâ e la Pourtìero), mentre sulla destra si accede a un nucleo abitativo a struttura chiusa, probabile sede di un monastero benedettino. Più a monte si può osservare lou Porti ("il porticato") del quale si notano ancora due fori: uno sulla soglia dove appoggiava il montante del portone che chiudeva l'ingresso e il secondo nel muro dove era inserita la barra di chiusura.
Il percorso riprende sulla Vio Véllho e, passando tra l'Eicolo, l’ex scuola Beckwith, e la Curo ("il presbiterio)", si ritorna al punto di partenza.
Bibliografia
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J. P. Meille, Le général Beckwith: sa vie et ses travaux parmi les vaudois du Piémont, Losanna, G. Bridel, 1872.
“O sarete missionari o non sarete nulla": Charles Beckwith 1789 – 1989. Atti del Convegno promosso dall’Associazione F. Lo Bue a Torre Pellice, 22 luglio 1989, Torre Pellice, Tipografia Subalpina, 1989.
Obituary. Major-General Beckwith, in «The Gentleman’s Magazine», vol. 213, luglio-dicembre 1862.
G. Tourn, I templi delle Valli valdesi, Torino, Claudiana, 2011, pp. 48-49.
https://www.comune.perrero.to.it/index.php/miniere
http://patrimonioculturalevaldese.org/en/biografia?id=6005cb4f-b695-4b8f-a324-102d25a2e0ae
http://www.studivaldesi.org/dizionario/evan_det.php?evan_id=285