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Cumiana

Escursionistico

Le borgate alte del territorio cumianese


Mappa interattiva
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Istruzioni percorso
  • Difficoltà: E [Escursionisti]
  • Località di partenzaPra 'd Mignét (560 m, Cumiana, TO) - dal centro abitato di Cumiana seguire le indicazioni per le borgate Picchi e Ravera (area attrezzata dei Picchi)
  • Quota di partenza: 560 m 
  • Quota massima: 900 m   
  • Dislivello salita totale: + 550 m
  • Lunghezza percorso: 10 km
  • Tempi percorrenza: 4 h 
  • Periodo consigliato: tutto l'anno
  • Strutture di ristorazione e/o di pernottamento: Ristorante Freidour - Strada Verna, 37 (fraz. Verna); Camping Verna - Strada Verna, 37 (fraz. Verna); Rifugio "Alpe del Capitano" ( loc. Alpe del Capitano). 
  • Cartografia supplementare: Fraternali 1: 25000, n. 6 Pinerolese - Val Sangone; IGN  17 - Torino Pinerolo e Bassa Valle di Susa; Cai Cumiana 2019 - Carta dei sentieri di Cumiana 1:15000

 

  • L'itinerario proposto interseca in alcuni punti percorsi particolarmente frequentati dalle mountain bike. Occorre prestare la massima attenzione

 

 

Allegati

Descrizione percorso

Da u Pra Mignèt (dove si può parcheggiare) ci si avvia sulla strada asfaltata, transitando accanto a la Ca 'd la Pradéra, o Casa dei Cavatori, ristrutturata in occasione della creazione del Parco naturale Tre Denti - Freidour. Proseguendo si raggiunge il ripiano di la Pradéra di Pich, dove un tempo si cavavano pietre da costruzione, e u Punt 'd la Pradéra, oltre il quale la strada diventa sterrata, ma ancora carrozzabile. Dopo 350 m sulla destra è possibile osservare un lieve rialzo del terreno, u Trücot (615 m) a strapiombo sul sottostante torrente Chisola, punto di arrivo di un sistema di teleferiche per il trasporto della legna. Da qui si lascia la carrozzabile per imboccare a sinistra la Stra du Trüch 'd la Büfa che si inerpica nel bosco con pendenza accentuata proseguendo verso il culmine del promontario denominato u Trüch 'd la Büfa, che divide i valloni percorsi dai torrenti Chisola e Chisoletta (punto panoramico ❉). Riprendendo il sentiero e scendendo dal promontorio si incrocia la strada comunale asfaltata: possibile fermata e recupero in auto (dislivello dal punto di partenza: 170 m; tempo di percorrrenza: 40 min circa).

Si percorre per pochi metri la strada asfaltata per imboccare a sinistra il sentiero (segnavia CAI 004) che attraversa u Pian Pumè e raggiunge l'Arp du Capitani (850 m) dove si trovano due costruzioni, recentemente restrutturate, una delle quali è abidita a rifugio alpino (punto panoramico ❉). Si prosegue sullo stesso sentiero, transitando a lato degli edifici. Dopo 150 m occorre prestare attenzione per continuare a seguire le indicazioni del sentiero CAI 004 che piega sulla destra e scende, fiancheggiando la Funtan-a 'd Cumba 'd Val (recentemente franata), fino alle sponde del torrente Chisola, qui noto con il nome di Chizola 'd Malin (di Tommaso). Superato il torrente, il sentiero riprende a salire: a destra è possibile osservare un caratteristico masso, u Roch 'd la Giüzépa e più avanti un monumentale castagno, u Castagné du Ricu, in località Trücot. Da qui si scende fino a incrociare nuovamente la strada comunale asfaltata: seconda fermata e possibile recupero in auto (tempo di percorrenza dal punto di partenza: 1 h e 30 min circa). Di fronte si trova la Ravéra (802 m). 

Per visitare la borgata si deve percorrere in discesa la strada carrozzabile su cui si affacciano le case di la Basa e imboccare un breve sentiero che si snoda in prossimità di un esemplare di azzeruolo giallo, alberello unico nel suo genere in zona, raggiungendo il cortile comune. Da vedere: u Palas, ultima casa nella parte orientale dell'abitato; la Capéla 'd la Ravéra, chiesetta dedicata ai santi Matteo e Scolastica; la Muréla, gruppo di case; u Furn 'd la Ravéra, forno comunitario ormai usato in particolari occasioni festive; u Fort, altro nucleo di case nella parte occidentale della borgata; u Pus 'd la Ravéra, antico pozzo ancora mantenuto, ma non più in uso perché sostituito dalla rete potabile comunale.

Usciti dalla borgata si imbocca una comoda strada sterrata che si snoda accanto al Pus (sentiero CAI 004). Lungo la salita si fiancheggia il costone della Trancéra, in particolare, quanto rimane di u Ruché 'd Carlüciu. Dopo alcuni saliscendi si giunge a u Pian 'd le Bënne, dove al termine del pianoro ancora coltivato si apre un importante quadrivio da cui si può raggiungere il Colle di Pralabà o la Funtan-a du Pieu (e da lì i Tre Dént) oppure i Tre Ri dove un tempo scorreva a cielo aperto la Bialéra di Tre Ri che raccoglieva le acque del versante occidentale del Freidur che pur essendo acquapendente sul Comune di Giaveno era ed è tuttora parte del territorio cumianese. Da qui il percorso si sovrappone per un breve tratto sul sentiero Davide Bertrand (segnavia giallo SDB); si imbocca una sterrata in discesa (segnavia CAI 005-SDB), lasciando sulla destra quella che sale al Trüch du Pian 'd le Bënne, raggiungendo nuovamente la strada comunale asfaltata: possibilità di sosta e recupero in auto (tempo di percorrenza dal punto di partenza: 2 h circa; quota 835 m).

Dalla strada comunale seguendo una carrareccia asfaltata (segnavia CAI 009) si attraversa la borgata di i Bastianun, poi dopo aver fiancheggiato la Funtan-a du Paciuch, si raggiunge l'insediamento di la Runch, dove spicca una casa discosta dalle altre, chiamata u Castél 'd la Runch. Dal centro della Runch non si seguono più i segnavia SDB, ma si imbocca un viottolo in salita tra due case, al primo bivio si tiene la sinistra, mentre al secondo si segue la strada di destra che si avvia pianeggiate tra fitti cespugli di lauroceraso, poi prosegue nel bosco e, dopo alcuni saliscendi, raggiunge un rilevate masso roccioso: u Roch 'd la Madona. Da qui un ripido sentiero permette di intersecare a la Poza di Mort  la strada (ora provinciale) asfaltata (SP 229): possibilità di sosta e recupero in auto (tempo di percorrenza dal punto di partenza: 2 h e 20 min circa; quota 885 m).

Il percorso prosegue in direzione della Colletta su strada asfaltata e in salita, lasciando a sinistra l'altura rocciosa nota con il nome di u Roch 'd la Vèrna, dove è possibile osservare un tratto dell'antica strada protetta ai lati da lastroni di pietra infissi nel terreno che evitavano lo sconfinamento delle capre e delle pecore negli appezzamenti vicini. Si raggiunge la Vèrna, borgata che è possibile visitare imboccando il sentiero che l'attraversa e che la divide in due parti: a monte la Vèrna Növa, a valle la Vèrna Véia dove si trova u Furn 'd la Vèrna. Fiancheggiata dalla strada provinciale (SP 229) si trova la Gézia 'd la Vèrna, dedicata a san Bartolomeo, con annessa la Scola 'd la Vèrna, una delle ultime scuole rurali a cessare la propria attività (punto panoramico ❉).

Proseguendo sulla strada provinciale (SP 229) in direzione della Colletta, si costeggia il Trüch la Tandia, il rilievo più alto della zona; sulla sinistra è visibile u Sëmëntéri 'd la Vèrna, mentre a destra si apre una depressione boschiva nota con il nome di Baise 'd Tumina. Si sta camminando in corrispondenza del 45° Parallelo. Il percorso attraversa la località Pra Cöit, lasciando sulla destra il Trüch Garlét, e u Pian Martin anche detto Pra Martin. Dopo un'accentuata curva si fiancheggia una costruzione rurale in pietra, la Bënna 'd la Càrola, e imboccando la strada a sinistra si entra nell'ampio cortile comune di la Muncalarda (880 m). Uscendo dall'abitato si imbocca la sterrata che in salita  transita alle pendici di un rilievo chiamato il Trüch du Farò e ci si inoltra nel fitto bosco di castagni secolari di u Ciampèt. A sinistra si incontra la Funtèna Neiléva, ancora utilizzata come acquedotto privato dagli abitanti delle borgate, mentre a destra emerge dal bosco u Roch dë Zghèla. Si giunge così alla borgata di i Muréi (tempo di percorrenza dal punto di partenza: 3 h circa).

Lasciato l'abitato e scesi lungo la strada asfaltata di accesso alla borgata fino a intersecare la strada proviciale (SP 229) a l'Imbrancamént di Muréi (o Brancamènt di Murèi), si procede verso ovest per un centinaio di metri fino a imboccare a sinistra in discesa un ripido sentiero (segnavia CAI 010). Scendendo si incontra la Gava du Roch 'd Tuni, una formazione rocciosa lavorata dall'uomo, che documenta lo sfruttamento in loco delle cave di quarzite (da qui il nome di "Anello delle pietre bianche" dato alla rete di sentieri che si snoda su questo scosceso pendio). Si continua a scendere su un costone impervio, la Cara 'd Mulacanté, fiancheggiato dalla Cumba Ceréza (o Cumbal du Pin), a ovest, e da Cumba Noè, a est. Dopo aver superato i resti di alcune frane si raggiunge la Cazermëtta e da qui, attraversati i ponti sui torrenti Chisola e Chisoletta, si torna a Pra 'd Mignèt, località di partenza (tempo totale di percorrenza: 4 h circa).

testo a cura dell'Associazione culturale Roch Üss


Bibliografia
  • A. M. Capozza Gambino, A spasso per Cumiana, tra villate e borghi sparsi. Il borgo della Motta, estratto da "La Piazza" giornale di informazione locale, Cumiana, 2003.
  • A. M. Capozza Gambino, La Costa di Cumiana: un borgo fortificato in una terra di frontiera, estratto da "Bollettino della Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti", nuova serie - XLIX 1997, Cumiana, 2000.
  • B. Ricci, M. Verona e M. Vittore, La montagna di Cumiana, Il Parco dei Tre Denti e del Freidour, Alzani Editore, Pinerolo, 1999.
  • Aa.Vv., Parco Naturale Provinciale Monte Tre Denti - Freidour, 2, Hapax Editore, Torino, 2010.
  • M. Grosso, Storia di Cumiana e dei Cumianesi, voll. 2, Tipografia Remondini, Torino, 1962.